10 febbraio 2012

Frequento il centro di Yerevan in modo assiduo perché lì trovo i principali input per dare forma al mio progetto. Pensavo che sarei stato più impressionato dalla realtà dei quartieri popolari di epoca sovietica, mentre quello che mi ha maggiormente colpito è il desiderio del moderno e le contraddizioni che ne derivano. Il tessuto urbano sta vivendo veloci cambiamenti e dovunque mi volti sorgono nuovi cantieri edili. I vecchi immobili vengono demoliti per lasciare spazio a enormi edifici, che tuttavia ancora oggi rimangono vuoti. Parlando con le persone, scopro che gli abitanti di queste vecchie case sono stati obbligati ad andarsene con il minimo di risarcimento e alcuni di essi si sono ritrovati a vivere per strada da un giorno all'altro. Così la nuova strada centrale Northern Avenue ha l'ambizione di una promenade commerciale e residenziale ma appare come una città fantasma. E' sufficiente svoltare l'angolo di questo viale, per notare che il retro di queste facciate lussuose nasconde un ordinario cemento armato e subito accanto ricomincia un quartiere popolare di condomini sovietici. Perché nei nuovi quartieri mancano gli abitanti? La ragione è che sono destinati ad una classe media che in Armenia ancora non c'è: è pura speculazione edilizia. 



Nuove costruzioni fuori dal centro, come cattedrali nel deserto.





 L'area in demolizione e i palazzi di nuova edificazione.





Zone del quartiere accanto a Northern Avenue che verranno abbattute o soffocate dai nuovi complessi.



Ricovero in una ex casa.



The Northern Avenue.